«Più o meno ci si sbarazza dei sogni fin dall'inizio.»
Stephen Graham Jones
Il sole, il caldo, la sabbia, i racconti, l'orrore. Un bellissimo libro che la libraia porta in giro in questa caldissima estate. Con questa raccolta di racconti Jones opera in questo modo: col primo ti dà una bastonata sul ginocchio, e mentre sei a terra ti colpisce allo stomaco con tutti gli altri racconti. Sempre affilati, mai troppo né poco, gli scritti di questa raccolta sono gioielli cupi che grondano sangue. Vanno letti (e riletti e riletti).
Un libro che amo, che mi ricorda la scrittura del re dei re dell'orrore che guarda caso è sempre uno Stephen (King), dei primi romanzi e dei racconti di A volte ritornano, con l'aggiunta dell'asprezza tipica della letteratura di frontiera, del conflitto tra uomo, natura e molti e variabili denti.
Il libro è uscito nel 2016 grazie a una casa editrice indipendente di Roma, che è giovane ma che abitua subito ad uno standard altissimo: restiamo all'ascolto.
Stephen Graham Jones, Albero di carne, Racconti edizioni
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