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Preferisco strapazzate


Le uova sode mi fanno pensare agli anni ottanta, ai menù pieni di maionese, alle feste di capodanno con le spalline e le gonne corte. La frittata invece torna indietro col sapore della sabbia di Ostia: nel panino era il pranzo consueto per le domeniche al mare. La consistenza delle uova durante (e dopo) la cottura è mirabile e in continuo mutamento; un fatto di tempestività. L'uovo in sé poi è un oggetto misterioso, una scatola di Schrödinger che contiene allo stesso tempo vita e scarto della vita - e cibo. Un uovo è maschile, ma mettilo insieme ad altri simili ed ecco le uova, che buffo.


Le uova e la loro precisa cottura (dalla bavosità alla consistenza solida) sono gli stadi che Giovanni Nucci in E due uova molto sode percorre per raccontare la scrittura. Le uova: la scrittura come metafora della cottura delle uova sì, ma cotte come? Già, cotte come? La vita che cottura vuole? Forse è tutta un questione di tempi, d'intuizione e sospensione, quasi come preparare una maionese con le uova fresche, serve una pazienza sconfinata: essere lentissimi nel versare l'olio mentre si sbatte l'uovo, è come aspettare qualcosa che non deve arrivare. Se ti sospendi in quest'attesa, allora, è probabile che la maionese venga. Se l'insegui allora si rompe, si decompone.

Non credevo di aver bisogno di un libro che parlasse di uova, anche se poi in verità parla di scrittura. O di vita. Ora so invece che non posso farne a meno, che questi resoconti placano la fame letteraria (un pochino) ma ne fanno venire altra: Nucci racconta del premio Strega, di Giobbe, di Carmelo Bene, di Amleto (e per scoprire cosa hanno a che fare con le uova dovrete leggere) e io non posso esimermi dal ricercare tutte le fonti. E credo che andrò anche a prepararmi una frittata.

Una nota sul libro: è un volumetto di piccolo formato, molto curato nei dettagli, con copertina in brossura su carta di pregio con lunghe bandelle, ri­legatura filo refe e dal taglio intonso. Fa parte della collana Piccola biblioteca di letteratura inutile ideata e curata dallo stesso Giovanni Nucci.


Giovanni Nucci, E due uova molto sode, Italosvevo

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