Pensavo – dopo il Nobel a Abdulrazak Gurnah, i cui libri tradotti in italiano non si trovano più da decenni – a quanto sia difficile diffondere opere di autori non bianchi, non occidentali, spesso non anglofoni qui da noi, lo vedo anche in libreria. Se i libri vanno fuori catalogo è anche perché pochə lettorə li comprano.
Ho il privilegio di parlare di libri e venderli per lavoro, tento di creare in libreria una finestra su questo oceano di letterature. Se mai mi chiedeste consigli di lettura, vi direi di non trascurare V.S. Naipaul, di non accantonare Jamaica Kincaid, recuperare Edward W. Said, leggere Fatima Mernissi, e immergervi nella Cina di Mo Yan, l’Egitto di ʿAlāʾ al-Aswānī, il Marocco di Mohamed Choukri, il Giappone di Kawakami Mieko. Potete oziare sulle rive del Nilo con Albert Cossery o attraversare il Bosforo con Ahmet Hamdi Tanpınar. Potreste per esempio incontrare le tradizioni chicane con Kali Fajardo-Anstine, o arrivare in Sudafrica con Damon Galgut, sentire l’India di Bapsi Sidhwa e tornare in Turchia con Pinar Selek.
e allora la libraia consiglia: Orientalismo di Said, La terrazza proibita di Mernissi, Una casa per Mr Biswas di Naipaul, Estate artica di Galgut, Seni e uova di Kawakami, Sorgo rosso di Mo Yan, La spartizione del cuore di Sidhwa, Il pane nudo di Choukri, La casa sul Bosforo di Selek, Serenità di Tanpinar, In fondo al fiume di Kincaid, Palazzo Yacoubian di Al-Aswani, I fannulloni della valle fertile di Cossery, Sabrina & Corina di Fajardo-Anstine.
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