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In questo romanzo del 1957 Mishima interroga l’essenza femminile (ma anche le responsabilità di una società maschilista) su temi ancora oggi attuali e pregnanti, che riguardano le aspettative sulla donna, il rapporto con l’eros, il grido allo scandalo. Senza che la protagonista sia mai consacrata a paladina o eroina, la sua storia rivela nel finale un abbandono imprevisto in una visione molto poco sognante delle relazioni sentimentali e familiari.


Sono il tedio e lo sconforto della vita coniugale e della maternità, entrambe tappe obbligatorie a cui la protagonista ha dovuto obbedire, a portare la virtù di Setsuko a vacillare. Costretta in una relazione impostale dai genitori, Setsuko vive i suoi ventotto anni con profonda angoscia. Tenta di sottrarsi a questa sensazione attraverso la relazione trasgressiva con Tsuchiya, con cui già nella sua giovinezza, prima del matrimonio, aveva condiviso un primo e innocente momento di intimità. Sebbene riesca ad abbandonarsi al legame intenso e totalizzante con il suo giovane amante, con cui condivide l’impeto del corpo e della sessualità, Setsuko è anche costretta a confrontarsi con le conseguenze delle sue scelte, con l’etica che la soffoca e con l’istinto che la spinge a vivere momenti liberatori eppure dolorosi.

 

Una virtù vacillante

di Mishima Yukio

traduzione di Lydia Origlia

Feltrinelli

Una virtù vacillante

€ 11,00Prezzo

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